Ieri sera sono uscito con il resto della ciurma e sono passato dal paese di Sammichele di Bari. Ad un certo punto io e i miei baldi amici abbiamo incrociato alcuni personaggi vestiti in maschera con delle parrucche bianche in testa che urlavano e saltellavano!Dopo attimi di stupore alcune fonti locali (che abbiamo in zona!) ci hanno spiegato che in città si sta festeggiando in questo periodo il Carnevale tipico locale. Dal 17 gennaio, infatti, giorno di Sant'Antonio Abate, sino all'ultimo martedì di Carnevale, si organizza il "festino" (u festìne), ogni giovedì, sabato e domenica, oltre l'ultimo lunedì e martedì, dalle ore 21 fino a notte fonda, purché non arrechi fastidio al vicinato!!!Festino é tutto, sia l'organizzazione che il luogo ove si balla. Puo' essere presa qualsiasi stanza (di solito la piu' grande) delle abitazioni e la si adibisce a sala da ballo, preferibilmente si cerca un appartamento o un locale a piano terra per ovvi motivi logistici e di praticità. Gli invitati (amici, parenti, etc) si siedono perimetralmente all'interno della stanza e vengono separati tra uomini e donne. All'ingresso dei festini si inserisce la figura del "portinaio" (u pertenàre) (che puo' essere paragonato all'odierno buttafuori delle dicoteche) il quale si occupa appunto di verificare e selezionare le persone che entrano nella casa. Poi c'e' il "caposala" (u mèste de balle), colui che si occupa dell'animazione della saletta e della gestione dei balli. Egli decide insomma chi deve ballare e i tipi di balli da fare. "U motorìste", cioè l'attuale dj, si occupa materialmente della gestione della musica e segue gli ordini impartiti dal "mest de balle". Per le strade di Sammichele nel frattempo girano le "compagnie mascherate" (ecco si spiegano i giovani mascherati di ieri sera), cioè gruppetti di piu' persone completamente travestiti di tutto punto accompagnati dal capogruppo (il conduttore), il quale è responsabile delle persone che precede e che, di volta in volta, si presenta dinanzi agli ingressi dei festini chiedendo il permesso di entrare per lui e per i suoi amici. Il caposala successivamente puo' autorizzare o meno il suddetto ingresso nella casa dando l'ordine al portinaio. Una volta dentro il festino le maschere ed il conduttore possono invitare a ballare gli invitati che già si trovavano in casa. Insomma, in tutto questo parapiglia, il divertimento è assicurato. Che dire, secondo me a Sammichele in questi giorni ci si diverte un sacco e, quasi quasi, una capatina mi sa che la vado a fare di nuovo pero' questa volta....in maschera!!!Ciaooooooo
12Comments:
In gioventù ho partecipato anche io a questi festini...mi sono divertita da matti, troppo divertenti!
22/1/07 10:37
In gioventu'!!!?????Ma Vanessa smettila di raccontare balle. Se hai 29 anni!!!!E che sei ultraottantenne??????Ragazzi eccovi un classico esempio di autolesionismo vittimistico derivato da complessi di natura esistenziale!!!!
Forza Vanyx che non sei con un piede nella bara!!!!Ciaooooooooo
22/1/07 14:20
Sergio, ricorda che quando si va nel paese limitrofo (Acquaviva delle Fonti) e delle ragazze, molto carine e ben vestite, escono dai pubs e le stesse incrociano, sulla soglia dei summenzionati locali, degli abitanti, del suddetto paese, questi esclameranno, con molto stupore: "D doo sieeet, d'Aquaviv sieeet?" (si prega di leggere con una leggera cadenza simile al barese).
Grazie.
Baci e abbracci a tutti.
24/1/07 13:24
Ma cara memole pero' sei un po acidella con gli abitanti dei paesi limitrofi. E lo sai che anche a Bari ci stanno coloro che hanno una cadenza piu' marcata ed altri meno. In fondo siamo tutti bravi terroni!!!W il sud e i suoi dialetti!!!!ciaaaaaaaaaaa
24/1/07 14:34
Cadenza o non cadenza, questo non è un grosso problema...Non dico di parlare 24 ore su 24 il dialetto barese od altri dialetti dei paesi limitrofi, ma abbiamo un dialetto così originale e simpatico che è impossibile non parlarne un po' quanne ce vole...non ie vèr? Io comunque sono sempre stato un grande estimatore di tutti i dialetti italiani, perchè non dimentichiamoci che il dialetto è un bene culturale da non distruggere né disprezzare, come spesso accade, ed anzi tramandare, dato che in esso è presente una forte carica espressiva sicuramente non presente nella lingua standardizzata. Certo ognuno di noi sceglie quale lingua parlare, ma ciò non a scapito del grande patrimonio storico-culturale che il dialetto stesso rappresenta. Anzi purtroppo si pensa, e credo sbagliando, che l'uso del dialetto è considerato come una manifestazione di inferiorità sociale e culturale, senza pensare che forse chi si esprime in dialetto è costretto a farlo perchè è impossibilitato od incapace di usare la lingua comune!!! Nello specifico, basta ricordare che il dialetto barese è uno dei più ricchi di proverbi popolari italiani ed eccone un esempio..
...Acchesì decèvene l’andìche...
"Amecìzzie sènza malìzzie,
adùre fin’a la dì d’u gedìzzie"
(L’amicizia sincera e disinteressata dura tutta la vita)
Beh, mo' ti à salutà...Ciao Cosimo
24/1/07 17:47
Caro Cosimo sono pienamente d'accordo con te. Il dialetto, soprattutto il nostro è importantissimo. Purtroppo capita spesso di incontrare persone che lo parlano aggiungendo in mezzo un sacco di frasi volgari e parolacce, rovinandone sicuramente i contenuti. Rossella (Memole) pero' ha fatto riferimento ad un altro esempio ancora oltre quelli da me citati e cioè al fatto che in alcuni paesi capita di sentire delle deformazioni vere e proprie del dialetto locale cosi' che diventa quasi un "dialetto nel dialetto". Devo dire che è una cosa bruttissima poichè a parere mio assolutamete non giustificabile e non ascoltabile perchè davvero pesante. Sembra di sentire parlare stranieri (con tutto il rispetto). E' una cosa curiosa perchè posso capire che con il tempo la lingua abbia sunbito delle trasformazioni ma ad arrivare a certe rielaborazioni vocali ce ne vuole!!!!Onestamente anche a Bari quante persone sanno parlare veramente il dialetto barese!!!???Non credo tante. Forse si trovano rari validi elementi soltanto in alcune strade del borgo antico o in piccole aree urbane. Per il resto (me compreso) ti garantisco che ho una conoscenza del dialetto barese (quello vero) ahimè ridotta ai minimi termini. ma non mi azzardero' mai a sfigurarlo mettendoci dei vocaboli miei inventati di sana pianta insomma. Farei miglior figura a non parlare assolutamente. Comunque caro Cosimo a Bari e provincia , a differenza di quello che succede nel resto d'Italia, abbiamo realmente a distanza di pochi kilometri tra un paese e l'altro diversi dialetti. Spettacolare. Considera il dialetto leccese e poi man mano a risalire lungo la costa pugliese. Piano piano cambia e si tramuta in brindisino, tarantino, barese e poi di nuovo in una profonda trasformazione in quello foggiano, quest'ultimo molto simile al napoletano. Ecco vedi, se vai a Napoli si parla il napoletano [antichissima e storica lingua (e dico lingua non dialetto attenzione, esaltata durante il Regno di Napoli)e, se ti sposti a Caserta, Benevento, Salerno o Avellino noterai che si continua a parlare in napoletano. Da noi no, proprio non ne vogliamo sapere di unificarci!!!!E allora teniamoci stretti i nostri dialetti ma almeno cerchiamo di parlarli nel modo migliore se desideriamo salvaguardarli!!!!
Beh, penso di aver detto tutto (e niente). un saluto a te e a tutti gli amici del Blog!!!!!!!!!!
24/1/07 19:24
bhà......
24/1/07 22:14
Ehi Sergio, perchè non scrivi un po'?
25/1/07 11:20
E' proprio vero: l'autentico dialetto barese viene parlato nel borgo antico, anche se le ultime generazioni lo hanno storpiato alterandone la pronunzia, purtroppo, e quindi si va via via perdendone l'originalità. Capita spesso di sentir parlare gente con delle pronunzie pesantissime e molto cafone, tipico di chi vive molto per strada, ed anch'io vorrei in quel momento non essere barese, ma non è un caso che a Bari esistono famiglie emarginate socialmente ed economicamente, e penso non ci sia una vera coscienza a sensibilazzare le famiglie sull'importanza dell'istruzione dei minori, per assicurare una migliore condizione sociale da adulti. Inoltre gli stessi ragazzini, per poter sostenersi, dato che i genitori non possono mantenerli, sono costretti a lavorare anch'essendo minorenni e quindi non proseguono gli studi. Di questo argomento se ne potrebbe parlare anche più ampiamente, ma non basterebbe un intero blog. E allora mi sà che dobbiamo sorbirci pure chi non sa parlare, chi parla male, chi usa il dialetto rigonfiato a sproposito, o chi parla giusto per aprire la bocca!!!
..la società è bella perchè è varia, no?
Ciao Cosimo
25/1/07 13:54
VOX POPULI, VOX DEI.
Cioè la voce del popolo, la voce di Dio.
Con queste parole penso che abbia detto tutto!!!.....eheheheh.
Ciao a tutti.
26/1/07 15:29
Belli i festini!!! Cara Vanessa noi li organizziamo ancora i festini seppure abbiamo 30 anni se vuoi puoi parteciparvi
ciao mimmo
27/1/07 15:27
Magari....mi porto anche Sergio!
29/1/07 12:21
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