Il Comune di Corato
Il lavoro dell'uomo ha conferito al paesaggio una fisionomia unica: grandi spazi aperti, nei quali domina la vegetazione spontanea, interrotti da strisce di terreno coltivato dai colori mutevoli a seconda delle stagioni.
La vegetazione prevalente è la steppa o para-steppa. Le piante più frequenti sono: asfodeli bianchi e gialli, osiridi, cardi, ferule, papaveri, rovi, trifogli ed anemoni; vi sono, inoltre, lembi di boschi di querce a roverella e pinete in particolar modo nella murgia serraficaia (mt. 673 s.l.m.) e a San Magno (mt. 480 s.l.m.).
La fauna locale è rappresentata da alcuni esemplari di: volpi, lepri, ricci, vipere, ramarri, lucertole, gechi, donnole, gazze, ghiandaie, upupe, gufi, civette, barbagianni, cardellini, fringuelli, passeri e pettirossi.

Agli inizi del VII secolo è una modesta cittadina longobarda, attaccata da numerosi pirati: a questo proposito vengono edificate quattro torri difensive e numerose vie sotterranee. In età bizantina (IX secolo) mantiene una forma molto simile, invariata fino alla giunta di Pietro il Normanno nel 1046, che unifica le torri già esistente con delle possenti mura ed altre ventincinque grandi torri, il tutto contenendo un ampio castello (Palazzo Gioia) e conferendo all'abitato il titolo di città. Lo sviluppo continua, confermato anche dal geografo arabo El Edrisi, che ne descrive alcune specialità nel 1155.
La città rimane fedele a Corradina di Svevia anche dopo la morte di Federico II nel 1250, e alla conquista di Carlo I d'Angio' ottiene il motto di "cor sine labe doli" (in lingua latina "cuore senza la macchia del tradimento"), riportato ancora oggi nello stemma civico.
Gli Spagnoli e i Borbone nel XVI secolo dominano Corato e la zona circostante, fino ad un modesto tentativo d'insurrezione ad opera del cittadino Federico Quinto nel 1799. Infeudata pochi anni dopo alla famiglia Carafa di Andria, nel 1503 la città è protagonista della disfida di Barletta. Un grande fervore economico ed edilizio coinvolge la città a partire dalla salita di Gioacchino Murat in poi, fino a proseguire con l'unità d'Italia.
Palazzo di Città

Palazzo delle Pietre Pizzute (Palazzo Patroni Griffi o De Mattis): palazzo cinquecentesco ornato da tredici bugne piramidali, con in alto lo stemma dei conti Patroni Griffi.
Sepolcri di San Magno: tumuli risalenti all'età protostorica, circa VII secolo a.C. nella contrada omonima.
Palazzo Lamonica Vecchio: è una grande costruzione con un prospetto duplice e diversi portali ottocentesco e rinascimentale, con una balaustra superiore.
Chianca dei Paladini: un dolmen dell'età del Bronzo costruita con tre lastre megalitiche (le cosiddette chianche, da cui il nome) ed una quarta ricoprente; la leggenda racconta sia il risultato di una competizione fra giganti.
Palazzo ex Pretura: sede dell'antica università, è stato restaurato in epoca neoclassica.
Palazzo Catalano: piccola fabbrica popolare risalente al 1598, con al primo piano un affresco con una scena di caccia e al secondo piano un'iscrizione con il nome del fondatore, Antonio Catalano.
Palazzo Gioia: edificato sul castello più antico della seconda metà dell'800, con il portale a destra coprente due rilievi con gli emblemi della famiglia Carafa.
Palazzo ex Biblioteca Comunale: risalente al XVII secolo.
Edicola Galise: edicola storica di Corato, la prima, dal 1911 [di fronte al Palazzo di Città]
Il Festival delle Murge è organizzato durante il mese di giugno, mentre il concorso locale di musica leggera, la Nota d'Oro, avviene a luglio. Importanti sono le celebrazioni di agosto per la festa del patrono locale, San Cataldo, che nel 1483 salvò il paese da una grave pestilenza: varie processioni accompagnano le celebrazioni, con un concorso di pittura per giovani artisti meridionali. Per Ferragosto è usuale il concorso della Barca di Santa Maria, una caratteristica esposizione di barche in carta velina. Infine, il 12 dicembre, avviene la jaojo di Santa Lucia, con un grande falò ed alcune degustazioni di dolci tipici.
Sagre
Molto caratteristiche sono le sagre del paese, fra le quali si ricordano quella del calzone di cipolla ad aprile, della ciliegia a giugno, della bruschetta e della castagna a novembre.
Piatti tipici
Un primo piatto tipico è il ragù con braciole di carne d'asino o di cavallo, con cui si condiscono le orecchiette, dette strascenate. La pignatta di trippa e il calzone (una focaccia riempita da cipolle cotte a vapore, olive nere, acciughe ed uva passa) costituiscono la seconda parte del pasto. Ma sono anche molto comuni le scamorze, i nodini e le burrate. Fra i dolci tipici del luogo, si ricordano in occasione del Natale le cartellate con vincotto e miele, marzapane, sasamello e taralli, mentre per le festività pasquali è consuetudine cucinare le scarcelle'.
Etichette: bari, capocomitiva, carne, corato, proverbi
5Comments:
Nessun problema e grazie per i complimenti. verro' a trovarvi presto e molto probabilmente vi inseriro' tra i miei blog preferiti.
Spero possiatefarealtrettanto con il mio.
Grazie e ciao a presto.
5/6/07 10:53
Un saluto ad un pugliese DOC :-)sempre interessanti i tuoi post.
stamm bun...(io non sapere parlare dialetto eh eh, come dire, ce provo...)
Ho aperto il mio nuovo blog personale, se ti va passa da me, e scusa lo spam :-( Il link è nella firma ^__^
7/6/07 14:47
Beh effettivamente l'accento dovresti migliorarlo di piu'.....eheheheheh
Ma dai se non sai il dialetto non fà nulla, l'importante è capirsi almeno a gesti........ehehehehehe.
grazie per i complimenti e ricambio i saluti. Ciaaaaaaaaaaaaa
7/6/07 14:55
Rieccomi! Potresti diffondere questo appello?
http://www.rapsodiacolors.net/?p=347
mi sembra importante, i bimbi sono il nostro futuro...
7/6/07 17:48
beh effettivamente come non posso nn essere d'accordo. http://www.associazioneprometeo.org/
Questo sito seganalato dall'amica Artemisia merita tutto il mio rispetto.
Francamente pero' non è con due parole che posso risolvere il problema e al riguardo, mi riprometto di dedicare un intero post al delicatissimo argomento!
A presto e grazie Artemisia.
8/6/07 15:16
Posta un commento
<< Home