MOSTRA "TRASLATIO SANCTI NICOLAI"
""MOSTRA "TRASLATIO SANCTI NICOLAI"
Duemila miglia in barca a vela, dal capoluogo pugliese alla città turca di Myra, sulle orme dei 62 marinai che portarono a Bari, nell’anno 1087, le reliquie di San Nicola: da questo incredibile viaggio, durato 40 giorni nella scorsa primavera, dominato da onde, vento, luci e colori magnifici, nasce “Traslatio Sancti Nicolai”, la mostra fotografica di Vincenzo Catalano, in programma da lunedì 14 settembre (e fino al 30) nella sala Murat di Bari.
Centosettantasei scatti, tradotti in quadri dalle forti immagini, che ben trasmetteranno al visitatore quelle tonalità mediterranee che apparvero agli occhi dei marinai, nelle tappe di un viaggio tra passato e presente, nella natura selvaggia degli isolotti Grecia e della Turchia sui quali i naviganti si fermarono, incerti del proprio futuro.
L’evento è stato presentato il 10 settembre a Palazzo di Città dal sindaco di Bari Michele Emiliano alla presenza del vicesindaco Alfonso Pisicchio, del capo di Gabinetto Antonella Rinella, del priore della Basilica di San Nicola padre Damiano Bova, dello storico nicolaiano padre Gerardo Cioffari e del presidente della Circoscrizione San Nicola-Murat, Mario Ferorelli.
L’idea di questo viaggio - hanno spiegato Vincenzo Catalano e la giornalista Enrica Simonetti che lo ha accompagnato nell’avventura - era di ripercorrere, 922 anni dopo, la mirabile impresa compiuta dai marinai baresi, a bordo di una piccola imbarcazione, chiamata ‘Ideadue’.
Ma non veleggiando sulle comode rotte delle navi moderne, bensì seguendo esattamente il lungo e faticoso percorso dei 62 marinai: nel 1087 non esisteva il canale di Corinto, e per ritornare in Puglia dall’Oriente si dovevano toccare le isole del Dodecaneso, doppiando tutti i capi della Grecia meridionale, risalendo poi lungo l’Adriatico. Un percorso quindi costellato di luoghi nicolaiani sospesi tra cielo e mare, tra alba e tramonto, ma che diventano simbolici ponti tra religioni e popoli diversi.
“Il viaggio - ha spiegato ancora Catalano - ha toccato isole dove San Nicola accoglieva i pellegrini che si recavano in Terra Santa, o che da lì tornavano, e dove la devozione verso il santo è davvero forte. Una di queste, l’isola di San Nicola, è al confine tra le Cicladi meridionali e la Turchia. E dai miei scatti emerge che la traslazione è davvero avvenuta, è passata da questi luoghi, è storia e non solo tradizione”.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, ha ricordato che “San Nicola ci insegna che le relazioni, l’amicizia e l’amore verso il prossimo sono il collante che fortifica una comunità, una città, e la tiene unita. Anche se l’arrivo delle ossa del santo crearono in città aspre tensioni e diatribe politiche, alla fine i baresi sono rimasti uniti attorno alla loro identità nel nome della sua straordinaria figura. E l’aver fissato l’apertura del Teatro Petruzzelli proprio per il 6 dicembre prossimo, nella giornata a lui dedicata, significa che Bari, nei momenti importanti, fa riferimento proprio al Vescovo di Myra e Patrono della città”.
Il primo cittadino ha quindi chiesto al priore della Basilica, padre Bova di dedicare alla gloria del santo la prima della stagione lirica del Politeama barese, come si usa a Milano, per la prima del teatro della Scala il 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio.
Padre Bova, infine, ha parlato della traslazione come di un “evento provvidenziale, che ha sottratto le spoglie ai marinai veneziani: cosi il mito di San Nicola è diventato storia, che tutti i baresi potranno conoscere”."""
Immagine by: http://fldbari.blogspot.com/
Etichette: arte, bari, capocomitiva, capoluogo, caravella, cultura, eventi, marinai, mostra, ossa, san nicola, storia, traslazione
0Comments:
Posta un commento
<< Home