Il Capocomitiva di Bari

Benvenuti, questo è il mio primo "BLOG". Per quanti di voi che abbiano intenzione di conoscere attualità, cronaca, divertimenti e tradizioni della città di Bari e non solo. Potrete fare due chiacchiere con me lasciando i vostri commenti o consigli in maniera seria ed io saro' felice di rispondervi. Buon divertimento Amici miei. Un saluto da Sergio "Il Capocomitiva". P.s.: Per la realizzazione di questo Blog nessun pugliese è stato maltrattato......

28 agosto 2007

Sabato 1 settembre 2007 - Bari - Coca Cola Live@MTV

Buongiorno a tutti carissimi visitatori. Benritrovati. Passate bene le ferie???Io si fortunatamente e spero lo stesso dicasi anche per voi.
Rientriamo a lavorare, a studiare, a far nulla o comunque rientriamo a casa, a Bari.
Ritornando nella nostra città lo facciamo piano piano, mi raccomando, senza correre e senza stress. Allora, aprofittiamo di questo wek end prossimo venturo per continuare a respirare l'aria di festa dell'estate ed incontriamoci tutti sul lungomare di Bari nella zona portuale di "Marisabella". E'infatti là che si terrà sabato 1 settembre la mega manifestazione canora organizzata da MTV Italia e da Coca Cola nell'ambito appunto di "Coca Cola Live@MTV".

Riportando integralmente l'articolo del sito del Comune di Bari speriamo poter vedere davvero una grande affluenza a questa bella iniziativa artistica annuale:


"""""Sabato 1 settembre, nell'ambito dell'estate barese promossa dall'Assessorato alle Culture, torna a Bari il Coca Cola Live@MTV, l'appuntamento musicale più atteso dell'estate 2007.

Dopo il grandissimo successo della scorsa edizione Coca Cola ed Mtv confermano la città di Bari e la colmata di Marisabella quale palcoscenico di questo straordinario evento, che coniuga musica live e multimedia, proiezioni video e installazioni sonore mettendo insieme icone pop e party vibe per un'esperienza a 360°.

Si inizia con Melanie C, l'ex Spice Girl dalla carriera solista più fortunata e in partenza per l'annunciata reunion del gruppo; si continua con i Gemelli Diversi, freschi di uscita con il loro nuovo album "Boom!".

Quindi l'headliner della serata, Biagio Antonacci, pronto a ripetere la performance di San Siro dove ha incantato 70mila fan alternando vecchi successi a brani del suo ultimo e pluripremiato disco "Vicky Love".

L'intero evento, completamente gratuito, sarà condotto e animato da due dei vj più amati di Mtv Italia: Carolina e Alessandro. A loro non solo il compito di introdurre e presentare gli artisti ma anche quello di farli conoscere meglio attraverso interviste e chiacchiere nel backstage.

Tutti momenti che insieme al live saranno ripresi dalle telecamere di Mtv per la trasmissione in diretta dalle 20.30 fino a mezzanotte circa, per permettere a tutti coloro che non potranno arrivare a Bari di godersi questo eccezionale spettacolo.

Sabato 1 settembre 2007, dalle ore 16.00 e sino al termine del concerto, saranno disponibili le seguenti aree parcheggio:
ex campi da tennis (presso Piscine Comunali)
viale V.E. Orlando e complanare C.so Vittorio Veneto
utilizzata per il mercatino (Arena della Vittoria)
di fronte alla succitata area del mercatino (Arena della Vittoria)
via Maratona (da via Napoli a via Verdi)
via Bellini (da via Mascagni a via Verdi)
via Verdi, dal lato muro perimetrale fiera
Piscine comunali (area recintata adiacente il capolinea AMTAB SERVIZIO S.p.A.)
via Verdi/via Bellini
FBN/Quasimodo (Park & Ride).
Sarà applicata la tariffa unica giornaliera di euro 2,00 (euro due) per auto.

27-AGOSTO-2007"""""

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15 agosto 2007

Operazione "Salsizz arrstut".






Cari amici buongiorno e di nuovo Buon Ferragosto a tutti voi, vacanzieri e non. Chi vi saluta è come sempre il Vs Capocomitiva di Bari. Quella di ieri sera è stata una delle piu' divertenti serate passate insieme agli amici. Ebbene si perchè mai avrei potuto immaginare di vedere accadere davvero l'impossibile. Sono arrivato al seguito dei bravi compagni in una località nelle immediate vicinanze di Polignano a mare. Assieme a me i noti amici: Vincenzo, Rossella, Max e Patty ed ovviamente la First Lady.

L'Operazione "Salsizz arrstut" sta per cominciare, tutto è pronto. Io e Vincenzo in qualità di "appicciafueg" vicino alla fornacella; Max addetto al controllo qualità degli alimenti e "tagliatore professional" di melone; le ragazze addette invece alla preparazione dei panini con salse (ketchup, maionese e salsa rosa). E'arrivata l'ora "X" (nel senso vero e proprio della parola, visto che l'orologio segna circa le 22, 00) e la fame comincia a divorare i nostri delicati stomaci. Ecco che io ed il prode Vincenzo ci adoperiamo per l'atto di piromania nei confronti del braciere. E metti un carbone di qua, aggiungine un altro di là, metti la diavolina, metti la carta, metti il giornale vecchio, metti qualche arbusto secco e sta ca....benedetta fornacella non ne vuole sapere di accendersi. Mannagghia a la miseria. I panini sono già belli e pronti, con la salsina spalmata all'interno, le bevande in ghiaccio pronte ad essere tracannate, la carne è pure pronta per essere arrostita e sta disgraziata di fornacella oltre a fare fumo non dà segni di vita!!!

Vabbè non bisogna innervosirsi, tutto si aggiusta, si spera. Altro tentativo, altri tre quarti d'ora di passione (altro giro altra corsa direbbe qualcuno). Si risistemano i carboni, gli arbusti secchi, la carta, etc e si riprova con il fuoco, niente, niente, niente. Maledetti carboni comprati da un grande ipermercato di Bari....non ne vogliono sapere di imolarsi per la Patria e lasciarsi bruciare. Macchè. Qui corre trovare una soluzione al piu' presto perchè inizio a farmi prendere dalle allucinazioni: per la fame vedo le fornacelle accese dei vicini di spiaggia e penso criminosamente ad un attentato, ad un esprorpio di carne arrostita altrui...!!!

Maledetti carboni tecnologici. Li costruiscono in amianto oggi!!!???La disperazione è alle stelle (cadenti tra l'altro) e si decide di utilizzare la diplomazia con lo straniero.

Rapida seduta di consiglio con gli altri membri e l'Operazione "salsizz arrstut" deve necessariamente coinvolgere altre forze alleate per giungere a termine. Dopo un breve cenno l'alto Ambasciatore Conte Max chiede asilo politico ai vicini di spiaggia, i quali vengono subito incontro alle difficoltà dimostrate regalando generosamente utili ricambi combustibili funzionanti (leggi carboni buoni, fatti artigianalmente).

Riecco la nostra bestia nera quadrata riempirsi con i nuovi pezzi stranieri e finalmente illuminarsi di luce propria. Il fuoco arriva, arriva, arriva e quasi quasi ora è pure fin troppo forte. Successivamente le nostre crocerossine porgono le salsicce sulla griglia ed il sottoscritto coadiuvato dal Conte Max e da Vincenzo finalmente sente l'odore della carne arrostita. Appena in tempo.

Si è fatta mezzanotte, sono passate due ore dall'inizio della grigliata e arriva il tempo per "sgrasciare" la carne inghiottita con la frutta. E vai con il melone bianco. Ragazzi, è quello comprato vicino al parco, è di una dolcezza unica. Buonissimo e fresco.

Siesta post cena spalmati a guardare le stelle e triste ritorno alla realtà locale. Una serata comunque splendida.

Un altro ferragosto all'insegna del divertimento con gli amici. Una cosa è certa, mai piu' carboni dagli ipermercati!!!!

Grazie ancora ai salvatori vicini di spiaggia!!!!!!!!

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14 agosto 2007

Buon ferragosto!!!!!

Cari amici è arrivato FERRAGOSTO. Abbiamo aspettato tutta l'estate per festeggiarlo ed eccoci al fatidico momento!Stanotte si festeggia di solito l'arrivo del citato giorno con mega falo' sulle sponde del mare (anche se non si potrebbe e dovrebbe per legge...). Infatti, tanti saranno i ragazzi che si tufferanno a mezzanotte nelle calde acque del nostro mare adriatico per rinfrescarsi. Altrettanti saranno i panini con la salsiccia, i tramezzini, le focacce mangiate al chiaro di luna. Infine tante saranno anche le tende che verranno montate sulle spiagge e i sacchi a pelo che ospiteranno coppiette romantiche. Che bello. Il ferragosto passato cosi' secondo me è il migliore. Taluni si sposteranno invece nelle pienissime discoteche estive a ballare sotto le stelle la musica di piu' recente comercializzazione. Ancora altri saluteranno questa notte dalle isole spagnole (leggi Ibiza o Formentera) o da quelle greche o dalla penisola croata. Un movimento in piena di giovani e meno giovani che almeno per un giorno, anzi per una notte, faranno davvero faville con l'intento soltanto di divertirsi. Percio', cari amici e visitatori, auguro a tutti voi di passare una stupenda notte di ferragosto e che vi possiate divertire tantissimo.
Per la cronaca, stanotte maxi grigliata con amici. Un caloroso abbraccio e non bevete tanto mi raccomando. Divertimento è anche saper porre dei piccoli limiti!!!
Immagine by: www.hallocrazy.com

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11 agosto 2007

La città di Bitonto

Cari amici un saluto a tutti e benritrovati. Oggi parlo della città di Bitonto, a due passi da Bari.
Il comune di Bitonto confina a nord-est con i comuni di Bari, Modugno, e Palo del Colle, a sud con i comuni di Altamura e di Toritto e ad ovest con i comuni di Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo di Puglia. Il suo territorio aveva in passato uno sbocco sul mare Adriatico, dove oggi sorge la frazione Santo Spirito di Bari), mentre oggi si estende dalla Murgia fino a due chilometri dalla costa.
La città è stata descritta come "un 'isola di ulivi sul mare" per essere circondata dalle coltivazioni di ulivi, che ne caratterizzano il paesaggio.
Il territorio comunale fa parte del
Parco Nazionale dell'Alta Murgia e comprende 1.959 ettari della superficie complessiva del Parco (67.739 ettari).

Secondo la tradizione sarebbe stata fondata dal re illirico Botone, dal quale deriverebbe il nome, toponimo effettivamente presente in Illiria e in Asia Minore[citazione necessaria].
La presenza umana nel territorio risale all'epoca
neolitica, testimoniata dai ritrovamenti di manufatti (ceramica impressa) tra la città e la costa e da insediamenti in grotta nella Lama Balice, forse dovuti a gruppi umani provenienti dalla penisola balcanica approdati circa 10.000 anni fa sulla costa. Vi sono tracce di presenza minoica e si è ipotizzato uno stanziamento di genti provenienti da Creta in seguito ad un terremoto alla metà del XV secolo a.C..[citazione necessaria] Un insediamento dell'età del ferro è testimoniato presso un'ansa del Tiflis.
La città fu forse di fondazione
peuceta e successivamente greca, come testimoniano le monete con l'eroe tarantino Falanto e la legenda in caratteri greci "BITONTINON", del V secolo a.C.. In epoca romana fu municipio situato lungo la via Traiana, nel punto in cui da questa si distaccava la via Vectabilis per Peucetios citata da Strabone per Ceglie, Rugliano e Conversano.
Fu forse
sede vescovile prima dell'anno 1000. Nel Medioevo fu in contrasto con Bari per il possesso della zona costiera di Santo Spirito. Nel 1010 fu teatro della rivolta di Melo contro i Bizantini.
Venne citata nel
Decamerone di Giovanni Boccaccio, parlando della antichissima fiera di San Leone.
Non avendo adunque più modo a dover fare della giovane cavalla, per parole che dette aveva compar Pietro, ella dolente e malinconiosa si rivesti' e compar Pietro con un asino, come usato era, attese a fare il suo mestiere antico, e donno Gianni insieme n' ando' alla fiera di Bitonto, nè mai piu' di tal servigio il richiese.
(Dalla novella decima della giornata nona,
Decamerone di Giovanni Boccaccio.)
Sede di
marchesato sotto gli Angioini, passo' sotto la dominazione di varie signorie: Caldora, Ventimiglia, Acquaviva, Cordova, finchè divenne città libera nel 1552, dietro pagamento di una cifra non indifferente per l'epoca: 66.000 ducati.
Il
26 maggio 1734, durante la guerra di Successione polacca, nel campo di San Leone l'esercito spagnolo di Carlo di Borbone (il futuro Carlo III) vi sconfisse gli Austriaci, assicurando ai Borboni il possesso del regno di Napoli.
(Per approfondire, vedi la voce
Battaglia di Bitonto.)
Nel
1928 la frazione di Santo Spirito, unico accesso alla costa, è passata al comune di Bari.
E' stata visitata da
papa Giovanni Paolo II nel 1987 e in ricordo di quest' ultimo evento è stata esposta una lastra in marmo sulla porta Baresana.

Stemma comunale
Lo stemma raffigura due leoni a rappresentare i due "sedili" della città, quello dei nobili e quello dei popolani. Al centro, tra i due leoni troviamo, piantato su un prato verde, un ulivo che rappresenta la maggior fonte di ricchezza.
Fra i rami troviamo cinque storni con rispettive cinque olive che rappresentavano le cinque famiglie che ebbero Bitonto come feudo e che la arricchirirono con suggestivi palazzi: Regna, De Lerma, Sylos, Vulpano e Labini.
La fascia riporta il motto: AD PACEM PROMPTUM DESIGNAT OLIVA BOTUNTUM ("l'oliva designa Bitonto a proporre la pace").
Nello stemma sono utilizzati colori con significati simbolici: il
verde, colore delle olive, simbolo di pace, l'oro, simbolo di ricchezza e prosperità e il bianco, ad indicare la fede.

La cattedrale risale al XII secolo ed è espressione del Romanico pugliese, progettata secondo il modello della Basilica di San Nicola di Bari.
La chiesa ha un imponente
facciata tripartita, con tre portali, tra cui spicca quello centrale, scolpito riccamente con scene del Nuovo Testamento. Nella parte alta è ornata da quattro bifore e da uno splendido rosone a sedici bracci, fiancheggiato dalle sculture di due animali. La parte meridionale che si affaccia sulla piazza è decorata con motivi a esafore, le cui colonnine presentano capitelli figurati, scolpiti con volti di uomini tutti diversi.
L' interno è diviso in tre
navate separate da colonne che sostengono archi a tutto sesto.
Si conserva un
ambone scolpito, dove sono raffigurati un uccello, forse un grifone, e gli imperatori svevi: Federico I Barbarossa, Enrico VI, Federico II e il figlio Corrado (da sinistra a destra). Vi è iscritto il nome del prete Nicola, il quale ebbe a che fare anche con la cattedrale di Trani, e la data (1229). Il pulpito in marmo scolpito, venne realizzato da Gualtiero da Foggia nel 1240.
Sotto l'attuale chiesa si trova una
cripta che conserva i resti di una chiesa precedente (V-VI secolo: gli scavi attualmente in corso hanno portato alla luce affreschi databili tra il IX e il XII secolo, sculture e mosaici. I pavimenti della chiesa piu' antica subirono diversi restauri, a causa della sua lunga frequentazione, uno dei quali comporto' il rifacimento in grandi tasselli calcarei. E' stata rimessa in luce la raffigurazione di un grifone che con la sua doppia natura (corpo di leone e testa di aquila) simboleggia la doppia natura di Cristo, umana e divina (XI secolo.
Negli scavi sono stati rimessi in luce anche reperti di epoca precedente, dalle ceramiche protostoriche alle monete di epoca romana.
Palazzo Sylos-Calè, in stile rinascimentale, fu voluto da Giovanni Alfonso Sylos nel 1529 e completato nel 1583. Il palazzo si erge sui resti di una chiesa donata a Francesco Saverio Sylos. Presenta un portale di ingresso simile a quello di palazzo Regna e un cortile quadrangolare con loggiato al piano superiore. L'androne ha copertura con volte a sesto ribassato con lunette e i vani al piano terra hanno coperture con volte a botte o a crociera. Nel palazzo è inglobata una torre cilindrica, forse una antica torre di avvistamento e difesa. Non è in buone condizioni di conservazione ed ha subito danni a causa delle inflitrazioni d'acqua.
Interno del Palazzo Sylos-Vulpano

Palazzo Sylos-Vulpano, oggi
monumento nazionale, è noto per le decorazioni del cortile interno. La costruzione risale al 1445 per volere di Angelo Vulpano, su una precedente torre medioevale, recentemente rinvenuta nel loggiato. La torre era stata forse costruita intorno al 1156, momento di arrivo a Bitonto di Goffredo Vulpano per sfuggire alle devastazioni di Guglielmo il Malo. Il palazzo segue il modello rinascimentale toscano, con cortile quadrangolare al centro, adattato al pendio naturale del terreno. Il portale di ingresso è in stile tardogotico aragonese e nel cortile si trova una loggia decorata da sculture che celebrano le virt�� civiche della famiglia Vulpano (Annibale Vulpano è raffigurato insieme a Scipione e Antonio Pio Vulpano con l'imperatore Nerone; vi si trovano inoltre una scena con il mito di Orfeo e una con mostri marini. Nella loggia si trova una epigrafe che testimonia i flussi commerciali con altre importanti famiglie italiane. E' presente uno stemma della famiglia Vulpano e uno della famiglia Sylos, che piu' tardi acquisto' il palazzo. In epoca successiva ha subito allargamenti che hanno occupato spazi originariamente all'aperto. Disabitato dal 1979, non è in buono stato di conservazione.
Palazzo De Ferraris-Regna, il cui primo nucleo risaliva al
XIV secolo e si estendeva fino all'"arco pinto", fu ricostruito tra il 1586 e il 1639 dalla famiglia Regna, giunta a Bitonto con Paolo Regna, preso in ostaggio a Milano da Federico II. Il palazzo presenta un portale con colonne di ordine dorico e finestre trasformate in seguito in balconi.
Palazzo De Lerma, fatto costruire nel
XVI secolo da Girolamo De Lerma, in un'area precedentemente appartenente alla diocesi. In stile rinascimentale, con trasformazioni barocche successive e balconi aggiunti nel XVIII secolo. Tra il palazzo e la Cattedrale vi è una loggia cinquecentesca con suggestiva decorazione angolare.
Curia Vescovile, situata nel cortile della cattedrale, un tempo era proprietà vescovile e veniva chiamato in dialetto Cretigghie de menzegnaure.
Dialetto bitontino
Il dialetto bitontino ha mantenuto le sue radici linguistiche piu' antiche e reca traccia della lunga presenza di dominazioni diverse (greci, francesi, austriaci e spagnoli): ad esempio la versione dialettale del termine italiano "bambola", peup, deriva dal
francese poupè.
Tradizionalmente si distinguono due varianti, distinte secondo il modo di pronunciare la frase "tu devi stare qua": questa infatti nella variante detta "antica" diventa "teu a da steu dou" e nella variante detta "civile", meno accentuata, "to da sta do".
Nella pronuncia dialettale tutte le parole, escluse quelle con accento sulla vocale finale della parola, si pronunciano aggiungendo una "e" muta francese alla fine. Nelle parole che in lingua italiana presentano una "u", questa viene fatta precedere da una "e" nella variante "antica" (ad esempio, l'italiano "tu" diventa teu) o mutata in una "o" nella variante "civile" ("tu" diventa to), mentre la i su cui cade l'accento, non preceduta o seguita da altra vocale, viene fatta precedere da una "o" (ad esempio, l'italiano "partita" diventa partoit). La desinenza finale in "-one" dell'italiano diventa aun (ad esempio l'italiano "processione" diventa precessiaun, e quindi, poichè le due "e" sono mute prcssiaun).
L'articolo al singolare è la al femminile e u al maschile, mentre al plurale è in entrambi i casi r.
L'infinito della prima
coniugazione dei verbi (in "-are" in italiano) diventa in "-eu" nella variante "antica" (da "stare" diventa steu) o viene troncato in "-a" nella variante "civile" (da "stare" diventa sta).
Personalmente ho conosciuto diversi Bitontini e ragazzi, lasciate che vi dica una cosa, il loro dialetto è davvero una lingua a sè. Ogni parola ha un suono divero e io che sono di Bari onestamente riscontro non poche difficoltà nel comprenderle. Figuriamoci qualche persona forestiera o un turista settentrionale....mah.
Comunque resta il fatto che questo dialetto è davvero diventato praticamente famoso in tutta la provincia barese, proprio per la sua complessa comprensione. Speriamo che rimanga immutato nel tempo affinchè possa essere salvaguardato come un "bene storico" del paese.

Gastronomia ed Economia
I piatti tipici bitontini sono legati essenzialmente al prodotto principe, l'olio d'oliva: pane sale e olio, la cialledd e u' benditt. Come ho detto predentemente, Bitonto è immerso praticamente in una vasta area piena di antichissimi alberi di ulivo. E'proprio l'ulivo a rappresentare la colonna portante dell'economia locale.
Il miglior olio pugliese - direi anche uno dei migliori d'Italia - si dice proprio che venga prodotto in terra bitontina e, in effetti, diversi sono gli oleifici sparsi su tutto il circondario. Il territorio comunale produce un rinomato olio extravergine d'oliva che rifornisce la Santa Sede e il Comitato Olimpico nazionale[citazione necessaria], prodotto da una varietà di ulivo presente nella fascia centrale della provincia di Bari, in un territorio di cui Bitonto è il punto di riferimento: la varietà Cima di Bitonto.
Oltre la frazione di Mariotto si trovano inoltre
vigne, destinate alla produzione di vino (tra cui i vini Zagarello). Si coltiva inoltre il mandorlo e altri alberi da frutta (pere, fichi e percoche, frutti simili alle pesche) e i cereali, con produzione di tipi di pane locali ("taralle de masse"). Presente anche la produzione di latte.
Presente l'industria tessile (marche come Ciuffinoe Major e il settore
edilizio, trainato dalla crescita della popolazione e che ha visto la crescita in particolare della frazione di Palombaio.
In crescita il
turismo, soprattutto culturale. Il commercio è basato soprattutto sulle tradizionali fiere ("fiera di San Leone" e "fiera dei Santi Medici.
Storia e Immagini principali by:http://it.wikipedia.org/wiki/Bitonto

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05 agosto 2007

Mola di Bari


Splendidissima gente buongiorno a tutti e ben ritrovati sul mio piccolo blog. Oggi dedico un bel post alla carinissima cittadina di MOLA DI BARI.
Mola si trova a pochi kilometri a sud dal capoluogo pugliese, subito dopo Torre a mare. La ridente località marina rappresenta sicuramente una delle mete preferite dai giovani baresi soprattutto nel fine settimana. Infatti, a Mola, tanti sono i divertimenti e gli intrattenimenti messi a disposizione per chi vi giunge da fuori.
Dal punto di vista storico si puo' dire che diversi reperti ritrovati sia presso l'attuale centro abitato sia nelle vicine contrade di Scamuso e Portone di Ruggiero testimoniano che il territorio di Mola è stato popolato a partire dal Neolitico. Restano tuttavia contraddittorie le testimonianze di una fondazione greca o romana: in favore della prima ipotesi vi è il ritrovamento di alcune monete, andate poi disperse, e di un antico stemma raffigurante una civetta, simbolo di Atene, mentre ad avvalorare l'origine romana si hanno i resti di una cisterna (fons Julia) e la pavimentazione a mosaico di una villa di età imperiale posta sulla costa a nord dell'abitato, in contrada Padovano (già Turris Iuliana). I suddetti elementi non sembrano tuttavia sufficienti a testimoniare l'esistenza di un centro abitato propriamente detto, quanto piuttosto di un territorio agreste con alcuni insediamenti sparsi.E' certo infatti che tra le città di Bari ed Egnatia, poste lungo l'importante via Appia-Traiana tra Roma e Brindisi, dovevano esservi diverse stazioni per il cambio dei cavalli ed il riposo dei viandanti, ma le testimonianze classiche (Tabulae e Itinerarii) per tutto il primo millennio dell'era cristiana non citano toponimi riferibili direttamente a Mola o ubicati in corrispondenza dell'attuale centro abitato.
Il periodo dell'Alto Medioevo ha rappresentato per la città un'epoca sicuramente importante. Infatti, in questo arco di tempo, a partire dall'XI secolo, in alcuni documenti iniziano a ricorrere i toponimi Maulum, Moles, Maula ed infine Mola, che tuttavia non sono accompagnati da appellativi geografici riferibili con chiarezza ad un centro urbano. Nell'area vi era tuttavia una diffusa presenza di piccole comunità umane, che solevano raccogliersi presso le grotte che si aprono ai margini delle molte lame, che solcano il territorio molese perpendicolarmente alla linea di costa. Le ragioni di tali insediamenti sono molteplici: le lame, oltre a garantire un apporto sia pure discontinuo di acqua dolce, fungevano contemporaneamente da vie di comunicazione e nascondigli in caso di attacchi di pirati e predoni, offrendo quindi più garanzie rispetto ad un agglomerato urbano.A testimonio della presenza di comunità rupestri nel territorio di Mola, presso la chiesa di San Giovanni Battista, a sud dell'abitato, sino a pochi decenni fa era leggibile un pregevole dipinto murario che riportava la data del 1020.
Tante sono le mete turistiche da visitare a Mola. Di queste non si possono non tralasciare le seguenti:

Castello Angioino
Allo scopo di difendere la costa dalle frequenti incursioni dei pirati, contestualmente alla riedificazione della città e a ridosso delle sue mura,
Carlo I d'Angio' ordino' nel 1277 la costruzione di un palacium, affidando la direzione dei lavori ai celebri regi carpentieri Pietro d'Angicourt e Giovanni da Toul. I lavori terminarono due anni dopo. Tra il XV e il XVI secolo l'edificio segui' le sorti della città e passo' attraverso le mani di diversi feudatari, resistendo a numerosi attacchi senza essere mai espugnato. Tuttavia i notevoli danni subiti con l'assedio veneziano del 1508 ne imposero un radicale restauro, avvenuto pochi anni più tardi su progetto dell'architetto militare Evangelista Menga da Copertino, che gli diede l'attuale forma di poligono stellato. Le possenti mura a scarpata, costruite allo scopo di resistere ad un attacco con armi da fuoco, furono comunque dotate di numerose caditoie. Un fossato comunicante con il mare circondava l'edificio, che era collegato alla città per mezzo di un ponte.

Chiesa Matrice
Intitolata a
San Nicola, è situata all'interno del borgo antico a poca distanza dal mare. Costruita nel XIII sec., presumibilmente durante la rifondazione angioina della città, essa versava del XVI sec. in pessime condizioni. L'arcivescovo di Bari Girolamo Sauli ne impose pertanto la riedificazione, che avvenne negli anni 1547-1575 per opera dei maestri dalmati Francesco e Giovanni da Sebenico e Giovanni da Curzola. L'edificio costituisce tutt'oggi un pregevole esempio del rinascimento adriatico.I recenti restauri hanno permesso di valorizzare, all'esterno, il rosone e i due portali dei leoni, sul fianco sinistro, e dei nani stilofori, sulla facciata. L'interno, a tre navate, è scandito da imponenti colonne in stile corinzio. Di particolare pregio le decorazioni scultoree, tra le quali emergono il grande fonte battesimale e i delicati bassorilievi sui pilastri dei matronei. L'apparato iconografico è nobilitato dall'altare in legno dipinto che custodisce la trecentesca icona della Madonna di Costantinopoli e da un affresco cinquecentesco di scuola dalmata. Tra le tele, per lo più di scuola pugliese e napoletana e databili ai secoli XVII e XVIII, spicca quella della Madonna della Neve, sul retro della quale è stato scoperto un dipinto più antico di più pregevole fattura, attribuibile alla Scuola di Leonardo da Vinci. Nella cripta è conservato un frammento ligneo che la tradizione attribuisce alla Croce di Cristo, donato al Capitolo di Mola nel 1710.

Palazzo Roberti
L'imponente palazzo signorile, che domina la centrale piazza XX Settembre, fu edificato fra il 1760 e 1l 1770 sotto la direzione dell'architetto Vincenzo Ruffo, allievo di
Vanvitelli. La simmetrica facciata, in stile tardo-barocco, è cadenzata da tre teorie di finestre. Al centro, la loggia nobile sovrasta il portone che d' accesso ad un ampio cortile , sul quale si innesta lo scalone esterno che conduce ai piani superiori. Gli interni, che conservano pregevoli decorazioni pittoriche, sono attualmente chiusi al pubblico.

Chiesa di Sant'Antonio
Fu edificata nel 1503 col titolo di Santa Maria del Passo alle porte della città lungo la via che conduceva a Bari, in luogo di un'antica cappella preesistente. Dalle origini sino al XIX secolo fu parte integrante di un convento di Frati Minori Osservanti. La natura mendicante dell'ordine fece sì che la chiesa divenisse patronato di diverse famiglie notabili del luogo (i baroni Noya e i Roberti) che contribuirono alla costituzione di un ricco arredo scultoreo e iconografico. Oggi spiccano l'antico gruppo scultoreo della Pietà (XV secolo), il pulpito ligneo del 1712 e l'organo del XVIII secolo, recentemente restaurato.

Teatro Comunale "Niccolo' Van Westerhout"
Nel 1887 il Consiglio Comunale di Mola di Bari delibero' la realizzazione del teatro comunale, che fu inaugurato l'anno successivo. Sebbene la capienza limitata ne abbia limitato la fruizione, esso ha conservato gli stilemi originari, caratterizzati dalla linearità della facciata neoclassica cui si contrappone il caldo stile ecclettico degl interni: superato il piccolo foyer, si accede alla platea dalla quale si possono ammirare il triplice giro di palchi lignei, la volta affrescata e il sipario dipinto con una scena bucolica.Tra gli eventi significativi della storia del teatro, si segnala la prima assoluta dramma lirico Dona Flor, opera del compositore molese
Niccolo' van Westerhout. Nel 1929 il teatro fu adibito a sala cinematografica e venne poi chiuso nei primi anni 1950. Solo nel 1972 l'amministrazione comunale ne promosse il recupero funzionale, celebrato con il concerto inaugurale dell'orchestra sinfonica della Provincia di Bari diretta dal maestro Nino Rota. La direzione artistica fu quindi affidata a Eduardo De Filippo che diresse pure il locale Gruppo Universitario Teatrale. Il 24 maggio 1973 lo stesso Eduardo porto' in scena L'arte della commedia.

(1) Chiesa della Madonna di Loreto (1587, campanile e pregevole rosone), (2) Chiesa di Sant'Antonio (1503), (3) Chiesa della Maddalena (1630), (4) Chiesa di San Giovanni e annesso monastero (1723, attualmente sede dell'Accademia delle Belle Arti di Bari), (5) Palazzo Roberti (XVII sec.), (6) Teatro Comunale Niccolo' van Westerhout (XIX sec.).



Feste, sagre ed eventi folcloristici
Inoltre cari amici, Mola è famosa per le tante feste e sagre che spesso caratterizzano in modo assai vivace l'ambiente cittadino. Sicuramente tra queste si ricordano: I Riti della Settimana Santa, la Festa di Sant'Antonio da Padova (13 giugno), l'Estate Molese (luglio-agosto-settembre), la Festa della Madonna d'Altomare (prima domenica di luglio), la Festa di San Rocco, la Festa patronale della Madonna Addolorata (seconda domenica di settembre), la Festa della Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre) ed infine la Sagra del Polpo.
A proposito di quest'ultima festa - la Sagra del Polpo - giova ricordare che rappresenta forse l'attrazione turistica piu' famosa del paese. Infatti, Mola è conosciutissima per i suoi buonissimi polpi cucinati davvero in tutte le maniere possibili. La cosa migliore è quella di mangiarsi un bel polipetto arrostito sulla brace con un po' di olio e prezzemolo. Una leccornia davvero. Al riguardo, reputo opportuno segnalarvi un paio di locali posti nelle immediate vicinanze del porticciolo del paese e al mercato del pesce, dove è possibile mangiare i polpi con tantissimi antipasti. Il costo è davvero irrisorio e la mangiata è garantita. I locali sono prettamente estivi e si chiamano . "zi'Luigi" e "Nonna Rosa". Andate e provate con i vostri palati questa cucina a base di mare!Ritornando alla Sagra del Polpo, vi posso dire che quest'anno la 37^edizione è prevista per i giorni 17-18 e 19 agosto 2007. Tanti saranno gli ospiti previsti ed altrettanti i turisti che proverranno da tutta la provincia. Potrete assaggiare i buonissimi polpi e passare delle magnifiche serate in compagnia.

Infine, per chi invece non vuole approfittare della degustazione dei tentacolati animaletti puo' optare per andare a mangiare l'ottima pizza fatta sul posto. Anche in questo caso vi segnalo un buon localino dove potrete mangiare squisite pizze al metro, focacce farcite e panini di qualità. Il posto è "l'Archetto" e si trova proprio nelle immediate vicinanze della piazza centrale di Mola. Se dopo la pizza avete ancora fame fatevi un bel gelato negli splendidisimi bar presenti sul posto, sono davvero buoni.

E con questo vi saluto e ci vediamo alla prossima occasione!!!!Ciaoooooooooo

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Storia by: it.wikipedia.org/wiki/Mola_di_Bari

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03 agosto 2007

Tornano gli esami di riparazione?????.....

Cari visitatori testualmente riporto questa notizia dal sito : www.adnkronos.com

Roma, 3 ago. (Ign) - Gli studenti dicono ''sì'' alla proposta del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, di
tornare ai vecchi esami di riparazione a settembre. Oltre il 55% dei partecipanti ad un'inchiesta, ancora in corso, lanciata dai responsabili del sito Studenti.it a questo proposito, si dice infatti favorevole ad un ritorno al passato.Le linee individuate dal Ministero per migliorare il rendimento scolastico piacciono dunque agli studenti che, comunque, reclamano il diritto di poter contare su un'istituzione pubblica che garantisca a tutti gli stessi strumenti e che in intervenga a sostegno di coloro che restano indietro.
Immagine by: www.incisione.com
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Che Notizia, che Notizia amici miei carissimi. Ebbene finalmente si è svegliato qualcuno lassu'....
Innanzitutto buongiorno a tutti cari visitatori; quella che ho pubblicato è la notizia sacrosanta scaturita da una proposta del Ministro della P.I.. Riguarda migliaia di ragazzi delle scuole medie superiori che presto, molto probabilmente, ritorneranno a fare i conti con gli indimenticabili esami di riparazione.
Chi vi parla è una delle vittime della Prima Repubblica (anni 90), che ha sostenuto un esame di riparazione in fisica ed uno in matematica in due anni distinti.
Permettetemi di dire che (vi sembrerà strano) approvo in pieno questa proposta ministeriale. Perchè???Semplice il perchè; da quando sono stati aboliti gli esami di riparazione la storiella dei debiti da portare nella carriera scolastica non ha mai retto, nè tanto meno personalmete ci ho mai creduto.
I Ragazzi vengono promossi con riserva, con dei fantomatici debiti che quasi mai riescono a sistemare e, anno dopo anno, vanno a finire al quinto anno delle superiori con grandissime lacune in varie materie.
A cosa e' servito tutto cio'???Boh, secondo me solo a togliersi davanti i fannulloni nel piu' breve tempo possibile. Poi tanto, dopo la scuola, come si dice, sono problemi loro....
Il Ministro Fioroni invece ha capito la situazione, ha studiato le statistice e forse ha conosciuto la preparazione dei ragazzi di oggi. Gli esami di riparazione, almeno per me, sono stati lo spauracchio posto dai vari professori, forse l'unico davvero motivo per seguire con piu' attenzione le lezioni impartite.
Onestamente, provate ad entrate nella testa di un ragazzo di 18 anni. Cosa c'e' di piu' brutto per lui che rimanere l'estate in casa con la testa sui libri a studiare matematica o fisica mentre gli altri amici si divertono!!???Orrendo, mostruoso.
Io, lo ammetto, a scuola non sono mai stato una cima. Ammetto pure che in fisica ed in matematica non sono neanche mai stato bravo e, giustamente, sono stato punito (purgato direbbe Totti...) con la rimandatura.
Vi garantisco che studiare poi d'estate, con il caldo, a mare, mi fece piu' male dei cazziatoni di mio padre e mia madre messi insieme (non vi sto a raccontare i dettagli ma potete ben intuire.
Immaginate pero' che a settembre sia stato poi l'unico dei rimandati a prendere sette in matematica e a vedere la Prof quasi commossa per la meraviglia.....bei ricordi.
Non posso dire lo stesso di quella di fisica. Fu' un po' bastardina (ad essere sinceri), poichè convinta sostenitrice del fatto che avrei dovuto esser segato (nella sua materia) già dal primo anno. Infatti, poi, con tutto che mi applicai per l'intero anno successivo mi dette il ben servito al secondo superiore.
Ne uscii vincitore a settembre, con tutto che per ripicca decisi di aprire i testi di fisica soltanto gli ultimi tre - quattro giorni prima dell'esame.
Queste due esperienze, d'altronde, mi fecero aprire di piu' gli occhietti e mi ripromisi che non mi sarei fatto piu' trombare cosi' stupidamente. Il quarto ed il quinto anno passarono infatti lisci come l'olio e raggiunsi tranquillamente il mio titolo di studio.
Qual'e' la morale della storiella???Se c'e' bisogno di uno spauracchio per studiare piu' seriamente è giusto che lo si adoperi. L'esame di riparazione è davvero una cosa negativa, d'accordo, ma è giusto anche che venga affrontato se ci sono grosse lacune in talune materie. Andare avanti senza capire nulla è un danno enorme. Ve lo dico per esperienza personale.
C'e' gente che esce da scuola e non sa davvero ancora leggere o scrivere!!!!Gente che non sà chi sia Garibaldi o Mazzini, Napoleone, Cavour e che persino ignora l'esistenza passata del Sommo Poeta (Dante). Povera Italia!!!!Ma che futuro vogliamo costruire con studenti davvero ignoranti???
Allora, dato che la scuola è il primo luogo dove si forgiano i caratteri e le personalità degli individui, dove si impara a relazionarsi con gli altri e ad apprendere la storia e la letteratura (bellissima) del nostro Paese, è giusto che ritorni a essere presa in considerazione in maniera piu' seria. Da tutti, a cominciare dagli studenti, per continuare con gli insegnanti e, per finire proprio con i genitori che, a casa, devono seguire i figlioli.
Ebbene, al contrario di quello che si puo' pensare, il possibile ritorno degli esami di riparazione non mi dispiacerebbe affatto. Non è un ritorno al passato, bensi' un graduale ritrovamento delle professionalità degli insegnanti e della serietà della scuola italiana, recentemente screditata con vari episodi di abusi e violenze.
Insomma, grazie Sig. Ministro delle sue attenzioni al mondo dei giovani, società di domani.

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